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Santa Riparata è stata per secoli la chiesa parrocchiale di Merusaglia. Il battesimo di Pasquale Paoli vi fu celebrato il 7 aprile 1725. Mal servita e poco accessibile, Santa Riparata fu gradualmente abbandonata a favore della chiesa conventuale di San Francescu, che oggi funge da parrocchia. L'edificio è elencato come monumento storico.

La chiesa ha una pianta allungata, larga 7 m e lunga 17,50 m. Consiste in una navata unica, coperta da un'intelaiatura di legno, che termina a est con un'abside semicircolare con una volta a botte. Il tetto a capanna è coperto di ardesia. Numerose pietre scolpite sono utilizzate nelle pareti di questo edificio. Le più antiche, che potrebbero risalire al VII secolo, provengono dalla chiesa originale. Il timpano monolitico del portale d'ingresso può essere datato al XIII secolo. È decorato con un motivo scolpito in rilievo che rappresenta due serpenti intrecciati che si mordono la coda. La data 1550, incisa su diverse pietre, in particolare sul timpano dell'ingresso, indica una grande campagna di lavori, forse una ricostruzione dell'edificio. Il muro-campanile fu probabilmente costruito in questo periodo. Sulla facciata principale, una grande finestra, aperta nel XVIII secolo, testimonia l'influenza del barocco italiano. Negli anni 1780, la chiesa fu ampliata con la costruzione di due cappelle laterali nelle pareti nord e sud. Santa Riparata conserva due notevoli pale d'altare dipinte su legno, classificate come Monumenti Storici. Il primo, che adornava l'altare maggiore, risale al XVI secolo. Fu in gran parte ridipinta nel XVIII secolo dal pittore corso Francesco Carli. La seconda pala d'altare, attualmente conservata nel convento, è datata 1527. Le monumentali pitture che adornano il fonte battesimale furono realizzate da Ignazio Saverio Raffalli, stuccatore e pittore di Pedicroce, attivo nella seconda metà del XVIII secolo.

Morosaglia

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