POI

Menù :
Histoire
Personnages
Nature
Itinéraires par région

Capella San-Tumasgiu, Castellu di Rustinu

Questa cappella potrebbe risalire all'XI o al XII secolo. La data 1470, incisa su diverse pietre dell'edificio, indica probabilmente una grande campagna di lavori. All'interno, ci sono notevoli affreschi che risalgono al XV secolo.
Questa cappella romanica ha una sola navata con un'abside semicircolare rivolta a est. Ci sono finestre a feritoia e una piccola apertura a forma di croce greca nella parte superiore della facciata orientale. L'ingresso laterale, a sud, è sormontato da un timpano monolitico triangolare, dove nella parte centrale incavata c'è un'iscrizione datata 22 giugno 1470 che indica il nome del vescovo Antonio Bonombra. Citata dal vescovo Marliani nel 1646, questa cappella potrebbe risalire al XI o XII secolo. La data del 1470, incisa su diverse pietre dell'edificio, indica senza dubbio un'importante campagna di lavoro. Dopo il crollo della vecchia struttura del tetto nel 1925, l'architetto dei Monumenti Storici ha intrapreso un restauro nel 1933. Il restauro fu disastroso perché la facciata e il terzo anteriore della navata furono distrutti, il che danneggiò e tagliò gli affreschi all'interno. All'interno, ci sono dei notevoli affreschi del XV secolo: nell'abside, rappresentano Cristo in Maestà circondato da angeli e dal Tetramorfo e ai suoi piedi i 12 apostoli. Sull'arco trionfale, in alto, è raffigurata l'Annunciazione, con l'Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria; in basso, San Michele che uccide il drago. Sulla parete nord sono visibili frammenti di scene della Passione di Cristo e dell'Ultima Cena. Sulla parete sud, una scena evoca l'inferno: nella parte inferiore, i demoni sono occupati intorno ai calderoni, che rappresentano i peccati capitali, in cui le anime dei peccatori stanno sobbollendo, mentre sopra, altri demoni si occupano di loro infliggendo il consumo eccessivo dei loro peccati. Tutto questo è sormontato da un diavolo colossale seduto all'inferno, che divora e respinge meccanicamente le sue vittime. Questa scena di grande violenza (teste mozzate, eviscerazione, alimentazione forzata, abuso fisico, strangolamento, ecc.) offre una rappresentazione dell'inferno come descritto da Dante Alighieri nella sua opera La Divina Commedia (XIV secolo). Infatti, un'iscrizione che cita il canto numero 3 dell'Inferno di Dante può essere vista su una colonna dipinta dell'affresco. Nel 2002, durante la ristrutturazione della cappella, è stato scoperto un reliquiario in una cavità nascosta nel corpo dell'altare. Si tratta di una pagnotta di cera naturale, recante il sigillo del vescovo di Accia, Antonio Bonombra, e contenente quattro denti attribuiti a San Tommaso. L'edificio e gli affreschi sono classificati come monumenti storici.
  • Itinerario turistico
  • Posto
  • Castello-di-Rostino
    Accessibilité :
    • Segnaletica per percorsi interni / esterni
    Services :
    Amenità informativa :
    • Pannello informativo
    GRITACCESS:
    Contact :
          • Chapelle San-Tumasgiu, Castellu di Rustinu (Castello-di-Rostino) 20235 Castellu-di-Rostino

          Skip to content