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Santa Caterina

Immersa nel verde di un bosco rigoglioso, si palesa a voi, improvvisamente, e misteriosa, la chiesa di santa Caterina, o meglio ciò che di essa resta. Edificata dalla famiglia Capponi sulla fine del ‘300, rimangono in piedi solo tre lati, ma a dire il vero questo aspetto frutto del passare dei secoli, ed evidentemente di mancati interventi degli uomini, unitamente all’isolamento in mezzo al bosco, ne accrescono il fascino ed il mistero. La facciata è ancora integra, e un tondo centrale strombato di raffinata fattura restituisce l’importanza del luogo. Soprattutto, sulla facciata si conserva ancora l’epigrafe coeva alla fondazione. Essa recita un vero e proprio atto notarile, redatto dal notaio che si firma in calce, tale Manuele Sardo. Sono davvero molte le particolarità di questa iscrizione: la prima, la sua stessa esistenza e posizione: si è ritenuto necessario riportare con un atto notarile scolpito nella pietra, la volontà di fondazione della chiesa. Come scritto, essa è da attribuire nel 1390 ad Antonio Capponi; la seconda, che queste righe sono in esametri latini, cioè in versi, segno di una raffinatezza e di un gusto davvero superiori. Nel silenzio e nella pace che questo luogo propone, il nostro animo si lascia andare ad un senso di quiete, e contemporaneamente a farsi delle domande: come mai un luogo così importante in una zona oggi così remota? Evidentemente allora non lo era, probabilmente anzi quello che oggi è un sentiero nel bosco sarà stata un importante percorso di transito, e le vie dei viandanti andavano sempre punteggiata di luoghi di ristoro, materiale, e dell’anima.
  • Chiesa
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          • Cappella di Santa Caterina, 18010 Triora IM

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