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Proprio all’inizio del borgo di Triora, per chi proviene dal fondo valle, si trova il Museo etnografico della Stregoneria, nato dalla collaborazione di tante energie diverse, tutte innamorate di Triora. Dapprima, quella di padre Francesco Ferraironi, che dedicò la sua vita alla raccolta ed alla conservazione dei reperti che in qualche maniera raccontassero il passato e custodissero la memoria dei secoli di Triora. Poi, dal contributo della locale Pro Loco e delle diverse Amministrazioni che fin dagli anni ottanta si sono susseguite per dare consistenza e sede alla raccolta. Il museo, oggi ricchissimo, si sviluppa su tre piani, di cui i primi due occupati dalle sezioni museali più tipicamente etnografiche. Se al primo piano troviamo le sezioni dedicate, per esempio, all’archeologia di Triora o all’arte ed all’artigianato, molto importante la prima, poiché ci spiega che questo territorio è frequentato dall’uomo fin dal Neolitico Medio, è al piano interrato che troviamo tutte le sezioni più strettamente attinenti alla vita quotidiana degli antichi trioresi. Gli oggetti della cantina, della cucina, quelli riferibili alla produzione del latte o alla raccolta e lavorazione delle castagne, arricchiscono la visita del fruitore con sapienti riferimenti ad un passato di lavoro, sacrificio ma anche di qualità dei rapporti umani. Come in tutto l’arco ligure, anche questa comunità dipendeva fortemente dal castagno, quale fonte di sostentamento e di legno di qualità. Nella sezione denominata "Mestieri" troviamo le testimonianze di quella che fu per secoli la principale peculiarità di Triora: una ricca ed importante produzione di grano, che le fece acquisire il titolo di "granaio di Genova". È però nel piano sotterraneo che il museo sprigiona tutta la sua specificità e particolarità. In esso, infatti, sono ancora visibili le prigioni in cui furono rinchiuse le presunte “streghe” di quello che forse è il più famoso processo per stregoneria avvenuto nell’Italia della Controriforma, il processo alle streghe di Triora, appunto, del 1587. Copie di atti, ricostruzioni e documentazione riportano il visitatore nella drammatica atmosfera di questa vicenda.

Triora

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