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Proseguendo a nord del borgo di Romaggi, lungo la strada provinciale 42, ad un certo punto si apre una diramazione più stretta ed irta, che conduce alle pendici del Monte Ramaceto, con qualche tratto di disconnessione e sterrato. Non molto dopo aver preso questa deviazione, sulla destra si nota, leggermente più in basso, una classica casa contadina della Liguria antica, un "casun", ancora in piedi ma in condizioni che rendono assai necessario un rapido intervento. Questo però non è un "casun” come tutti gli altri, ma è noto come il "Casun du Stecca", in genovese; un nome molto importante nella Storia recente della Liguria. Infatti, fu nel "Casun du Stecca" che per la prima volta Aldo Gastaldi, ovvero il grande comandante partigiano "Bisagno" radunò un gruppo di uomini e diede inizio alla sua Resistenza. Nacque così il primo nucleo della futura Divisione Cichero, una formazione partigiana sempre più estesa e articolata, che nel momento di massima espansione comprendeva diverse brigate ed una area operativa, in condivisione con le altre formazioni della così detta VI zona, che si estendeva in buon parte della Liguria del centro levante, dalla val d’Aveto all’area della Val Trebbia, per giungere fino al confine delle quattro regioni. Tutto ebbe inizio qui, con un gruppo di giovani coraggiosi e testardi, determinati a non lasciare l’Italia nell’ignominia del fascismo e nelle mani dell’occupazione nazista, comandati da un uomo che pose sempre, anche nelle ore più dure di quei tremendi 20 mesi, l’umanità sopra la barbarie, la civiltà sopra la vendetta. Per questo Aldo Gastaldi ha assunto un posto particolare nel memoriale della Resistenza, e non solo per la sua tragica morte avvenuta pochi giorni dopo la Liberazione. Oggi il "Casun du Stecca" è ancora lì, a ricordarci che se una intera generazione fu posta dalla Storia davanti alle proprie responsabilità, in tanti scelsero di stare dalla parte della libertà e della democrazia.

San Colombano Certenoli

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