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A pochi chilometri dalla Spezia, si erge su di un colle a presidio della bassa val di Magra un bellissimo borgo, che appare evidente anche ai viaggiatori più distratti grazie all’imponenza della sua torre pentagonale. È Arcola. Non è soltanto per la sua torre, o per la bellezza dei suoi vicoli stretti e ombrosi, per i suoi panorami sulla valle, o per il senso di quiete e di relax che lascia ai viandanti che abbiamo inserito Arcola in questo itinerario etnografico della provincia di La Spezia, ma per una ragione molto più precisa e non meno importante. Arcola è contraddistinta, infatti, insieme a qualche altra località della Lunigiana, dalla presenza delle bellissime "Maestà". Con questo nome vengono identificate delle sculture in bassorilievo, spesso commissionate dalla devozione popolare ma non per questo di non alta fattura, che generalmente venivano poste a presidio di strade, portoni, vie. Un soggetto sempre presente, e che conferisce il nome alla scultura è la Vergine. Essa di volta in volta può essere accompagnata da altri santi o da Gesù, sulla base della scena che si voleva rappresentare. Tutto il borgo di Arcola è disseminato da queste autentiche delizie della fede popolare, così come esse si trovano nel contado circostante. Per esempio la Maestà dell’antico "Hospitale della Casalina", che con un tema non comunissimo ritrae una pietà, con Maria che sorregge il corpo ormai senza vita del Salvatore. Poco fuori Arcola troviamo l’edicola con l’Immacolata, decorata da pregevoli putti, posta in uno snodo viario processionale di grande importanza per la fede locale e che attraversando Arcola giungeva fino all’isola di Tino. Allo stesso percorso appartiene la splendida Maestà policroma, raffigurante più tipicamente Maria con il bambino in braccio. Nel cuore del borgo notevole è la Maestà raffigurante la Madonna del Rosario con San Francesco e Sant’Antonio da Padova, santo molto presente nelle maestà locali, infatti concludiamo questa rassegna con la Maestà raffigurante la Madonna con bambino e appunto Sant’Antonio. La maggior parte di questi piccoli tesori è stata realizzata tra XIV e XVII secolo, e illustra meglio di tante parole quanta fede sincera, e quanta capacità artistica, fossero proprie ai nostri avi.

La Spezia

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