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Oliu d'Oliva

Alla fine del XVIII secolo, l'economia dei Venacesi si basava sulla complementarietà dell'agricoltura cerealicola, castanica e pastorale. L'olivicoltura stava appena cominciando a svilupparsi e con 848 olivi sparsi sul territorio di Poghju, Riventosa e Casanova, la produzione di olio d'oliva rimase un affare di famiglia. Non c'era quasi nessun oliveto piantato. Gli olivi selvatici sono stati selezionati, innestati e potati grossolanamente. Le olive sono state raccolte ai piedi degli alberi. Tuttavia, questa situazione cambiò rapidamente e dalla seconda metà del XIX secolo in poi, l'olivicoltura si sviluppò costantemente fino a dopo la seconda guerra mondiale, quando l'interno dell'isola fu gradualmente abbandonato. DALLA SACCULA AL MULINO IDRAULICO L'evoluzione delle tecniche di produzione dell'olio d'oliva a Poghju, Riventosa e Casanova illustra lo sviluppo dell'olivicoltura dalla fine del XVIII secolo. A quel tempo, la produzione di olio d'oliva era esclusivamente per il consumo familiare. Sono state lavorate piccole quantità. Era un prodotto raro. L'olio non era fatto nei mulini, ma con una tecnica molto antica, menzionata dal sindaco di Casanova nel 1829: "L'olio si fà nelli sacchi à lana in piccoli frantaji alla mano". Questa è la tecnica 'a saccula' (la stampa a torsione). Il metodo consiste nel mettere le olive in un sacco di lana e mettere il tutto in un trogolo di legno per essere schiacciato a piedi. Due bastoni sono poi inseriti nelle estremità del sacchetto, che viene attorcigliato da due persone per estrarre l'olio. Con lo sviluppo dell'olivicoltura nella seconda metà del XIX secolo, i frantoi come quello di Pedicellu, ai margini del sentiero, presero la lavorazione della produzione. Hanno permesso la lavorazione di raccolti molto più grandi. Dotati di meccanismi sofisticati, macine e presse ad albero o a vite, questi mulini sono messi in moto dalla trazione animale o dalla potenza idraulica per quelli più moderni. LE VARIETÀ DI OLIVE Secondo i rari archivi che si sono conservati, all'inizio del XIX secolo, a Poghju, Casanova e Riventosa si raccoglievano diverse varietà di olive: Negra, Albaccierù, Rasgianellu, Ghjermana, Nielluca, Albiera e Razanella.
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