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Sampiero Corso

Sampiero Corso Nato a Bastelica da una famiglia della piccola nobiltà di Cinarca, il famoso Condottiere era destinato a diventare un soldato in età molto giovane. Entrò al servizio dei Medici all'età di quattordici anni nel 1512. Nel 1533, servì papa Clemente VII, poi passò al servizio del re francese Francesco I, che servì nella sua guerra contro Carlo V. Salvò la vita al futuro re Enrico II in una battaglia a Perpignan. Nemico giurato dei genovesi, questi ultimi hanno distrutto la sua casa nel quartiere Dominicacci. Tuttavia, non potendo controllarlo, i genovesi spinsero sua moglie, Vannina d'Ornano, a lasciare l'isola per Genova con i suoi figli. Incapace di sopportare questo tradimento, Sampiero la uccise con le sue stesse mani. Infliggendo pesanti perdite alle truppe genovesi, Sampiero morì infine il 17 gennaio 1567 in una trappola organizzata dai cugini di Vannina. È stato ucciso tra Eccica e Suarella all'età di 69 anni. Per il Genoa questa è stata una grande vittoria. A Torra La casa alle tue spalle (con la piccola scala), potrebbe essere l'unico resto delle stalle di Sampiero. Costruito tra il XV e il XVI secolo, fu bruciato nel dicembre 1564 dalle truppe genovesi, insieme alla sua casa, conosciuta come "A Torra", che in seguito diede il nome al quartiere. Due pietre scolpite che rappresentano una sirena e un drago possono essere viste qui. Vengono da un vecchio convento abbandonato. Non è impossibile che siano essi stessi i resti di monumenti più antichi riutilizzati dai costruttori del convento dopo la distruzione del villaggio. La sirena, riconoscibile per la sua testa e il suo busto femminile, il resto del suo corpo è quello di un uccello o di un pesce con una o due code. È un simbolo di seduzione. Con l'aiuto di una musica meravigliosa e di canzoni melodiose, attira gli umani sfortunati. Stregati, cadono in un sonno profondo dove vengono divorati senza pietà. È così che l'uomo leggero e troppo sensibile ai piaceri del mondo diventa la preda del maligno. Il drago sputafuoco è il guardiano dei tesori, specialmente quello della conoscenza. Ma è anche il drago che San Giorgio e San Michele abbattono con le loro lance. Come un serpente, usa la sua coda per abbracciare la sua preda e ucciderla per soffocamento. Si attacca in particolare ai passi dei potenti per condurli agli Inferi. Questi due mostri provengono dal bestiario romanico.
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