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Viaggio indietro nel tempo

Viaggio indietro nel tempo Mulini per la farina, mulini per la farina, case del ghiaccio, sono tutte attività che oggi sono state dimenticate. Tuttavia, alcune tracce esistono ancora discretamente lungo il sentiero. Rimangono un patrimonio di cui è importante riappropriarsi. Il mulino di Birchio, conosciuto come il mulino Travitacci Nel XVI secolo, la gente viveva ancora nelle vicinanze del Medioevo e praticava alcuni mestieri, in particolare i tessuti rustici (lino, canapa, lana di pecora e di capra). Il mulino di Birchio fu costruito nel 1863 e attingeva l'acqua dal fiume Prunelli. La presa d'acqua è ancora chiaramente visibile. La cascata era alta 4 metri e la portata era di 120 litri al secondo. Una coppia di macine era messa in azione da una ruota orizzontale. Il mulino poteva funzionare tutto l'anno. La forza motrice di questo piccolo mulino era fino a 7 cavalli. Il mulino consisteva in una sola stanza molto piccola e non era abitato. Col tempo, il mulino fu abbandonato e poi riaperto. Il mulino era usato per fare la farina, naturalmente, ma anche per la macinazione del lino. Accanto al mulino c'era un follatore all'aperto con due magli di legno, azionato da una piccola ruota ad acqua. Nel XIX secolo, la qualità del lino prodotto a Bastelica era rinomata. Alla fine del XIX secolo, c'erano tre mulini e 14 mulini nel villaggio. Il commercio del ghiaccio Un'altra attività molto antica era il commercio del ghiaccio. Già nel XVII secolo, documenti notarili indicano che gli abitanti di Bastelica commerciavano in neve tra i mesi di giugno e settembre. Questo commercio riforniva principalmente la città di Ajaccio durante la stagione calda. La neve è stata presa dalle alture di Renosu. I blocchi di neve venivano tagliati lì e poi trasportati a dorso di mulo nel deposito temporaneo (una ghjacera). La ghiacciaia di Arbureta, sulle rive del torrente omonimo, rimane l'unica testimonianza di questo periodo in cui il commercio del ghiaccio era un'economia reale. Gli abitanti guadagnavano molto denaro lavorando il ghiaccio. L'edificio circolare si trova ad un'altitudine di 862m. La ghiacciaia consiste in un pozzo profondo, coperto da un tetto di granito a mensole. La neve raccolta lì veniva accumulata e compattata per poter essere presa e trasportata regolarmente ad Ajaccio. Questa attività terminò alla vigilia della Grande Guerra.
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