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Bastione

Dura la vita per i liguri della costa nel cinquecento. Quando si pensa a un periodo di forte instabilità e di insicurezza si pensa al medioevo, si pensa alle invasioni dei barbari, si pensa ai castelli che sono stati la risposta materiale più duratura e per noi oggi “evidente” di quella insicurezza. Invece il bastione di Cervo, insieme a tutti i suoi fratelli sparpagliati lungo la costa ligure da ponente a levante, è lì a ricordarci che nel cinquecento il pericolo c’era ancora, eccome se c’era, e proveniva dal mare. Proveniva dalla pirateria barbaresca, una pirateria che sciamata in occidente al seguito dell’espansione ottomana, proveniva spesso dalle coste dell’Africa settentrionale e colpiva inesorabilmente tutte le coste del Tirreno, della ricca Liguria in particolare. Sovente era una pirateria “corsara”, ovvero una pirateria legittimata e voluta da stati e principati. Nulla di cui stupirci, ricordiamoci che il famosissimo Sir Francis Drake piratava … al servizio di sua Maestà Elisabetta I. le conseguenze per le popolazioni erano devastanti: sequestri e saccheggi erano all’ordine del giorno, e così nacquero bastioni come quello di Cervo, per difendere al meglio possibile cose e persone. In nomi di quei pirati sono famosi ed ancora oggi incutono paura: Dragut, e Barbarossa, tra tutti. Il fenomeno perdurò per secoli, ma mai con l’intensità e la pericolosità di quel secolo.
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          • Bastione di Mezzodì, Vico Al Bastione, 5, 18010 Cervo IM

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