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Bastelica

A 800 metri di altitudine, Bastelica (Basterga) è il villaggio più alto della valle del Prunelli. È anche uno dei più grandi dell'isola. La comunità ha sempre avuto una vocazione agropastorale. Furono le famiglie di pastori a fondare il villaggio che conosciamo oggi intorno alla cappella medievale di San Michele e al convento di San Francesco, nelle piazze dove si svolgevano le assemblee del villaggio, i mercati e altre feste. Il paese è composto da cinque quartieri anfiteatrali: Dominicacci, Tricolacci, Santu, Costa e Stazzona e il quartiere di Vassalacci situato sulla riva sinistra del fiume Prunelli. Più a valle, il comune ha anche tre frazioni periferiche: Zipitoli, Vignola e Radicale. Dal XIX secolo, Bastelica ha conosciuto un periodo di grande prosperità demografica ed economica. Il paesaggio e l'architettura di oggi testimoniano questa importante attività economica, che si concentrava sull'allevamento del bestiame, la castanicoltura o altre attività come la coltivazione di mele o il commercio di gelati. La "Minucaccia Secondo la leggenda, il villaggio fu fondato intorno all'anno 1000. All'epoca, le case erano sparse intorno alla cappella di Sant'Agostino situata sulla strada che porta al Col de la Scallella. Gli abitanti litigarono e degli uomini furono uccisi durante la festa patronale. Secondo la tradizione, "si uccisero per un ago senza cruna". Questo disastroso episodio è rimasto nella memoria collettiva con il nome di "a Minucaccia". In seguito, gli abitanti sarebbero andati più a valle per fondare il villaggio attuale, intorno alla cappella di Saint Michel. Per la gloria di Sampiero Personaggio mitico ritenuto uno dei più grandi guerrieri del XVI secolo, Sampiero Corso di Bastelica, alleato della Francia, fu un feroce nemico dei genovesi quando l'isola era sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Genova. Eretta grazie a una sottoscrizione, la sua statua fu inaugurata il 21 settembre 1890, in presenza dell'allora presidente della Repubblica, Sadi-Carnot. Sampiero è rappresentato in combattimento, spada e stemma in mano. Questa è decorata con il leone dei guelfi, simbolo dei sostenitori del papato, presente anche sulla cappella dell'Annunziata nel quartiere Dominicacci. Il piedistallo e la statua misurano più di 10 metri. Tre bassorilievi in bronzo rappresentano: il primo, l'assedio di Perpignan, dove il Delfino diede a Sampiero il grande cordone che portava al collo; il secondo, la battaglia di Tenda e il terzo, la morte di Sampiero. Il quarto lato del monumento contiene la targa commemorativa in bronzo con i nomi delle varie personalità che hanno inaugurato la statua. Sotto di essa sono incise tutte le battaglie a cui Sampiero Corso ha partecipato.
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