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Chiesa di San Marco Evangelista – Rigoli San Giuliano Terme

Circondata dalle verdi e rocciose pareti del Monte Pisano, la pieve di Rigoli rappresenta uno degli esempi più significativi del romanico pisano sul territorio. Al pellegrino che si affaccia in questo luogo, la pieve di Rigoli si mostra con le sue forme semplici e maestose: un edificio a tre navate con tre absidi e un enorme campanile posto in facciata.
Circondata dalle verdi e rocciose pareti del Monte Pisano, la pieve di Rigoli rappresenta uno degli esempi più significativi del romanico pisano sul territorio. Al pellegrino che si affaccia in questo luogo, la pieve di Rigoli si mostra con le sue forme semplici e maestose: un edificio a tre navate con tre absidi e un enorme campanile posto in facciata. L’interno è caratterizzato da un’austera semplicità, al mattino la luce filtra dalle monofore e dalle aperture cruciformi, regalando impressioni di altri tempi. All’interno si conserva un prezioso esemplare di fonte battesimale in marmo. La chiesa ha una pianta basilicale a tre navate absidate. L’abside centrale ha dimensioni più ampie rispetto a quelle laterali e presenta tre monofore, da cui la luce inizia a filtrare quando il sole riesce a scavalcare il monte. Sulla facciata si aprono tre portali. Il portale principale è sormontato da un architrave e da una lunetta a sesto fortemente rialzato. Non presenta decorazioni scultoree. Gli altri due portali sono semplici aperture d’accesso sormontate da architravi: uno originale di forma trapezoidale e l’altro di restauro di forma parallelepipeda. Sulla facciata è stato costruito il campanile, un’imponente torre in laterizio che è stata innalzata nel Settecento. L’interno è insolitamente suddiviso da due file di pilastri in pietra, che spartiscono lo spazio centrale dalle navate laterali. La muratura della chiesa mostra l’impiego di diverse tecniche costruttive e vari materiali: queste diversità consentono di leggere sulla muratura le varie fasi che hanno interessato l’edificio nel corso dei secoli. Nel fianco sinistro si riconosce la struttura più antica, realizzata con una tecnica costruttiva meno specializzata, detta a “filaretto”, in bozze di calcare del Monte Pisano. La ricostruzione attribuibile al XII secolo è invece caratterizzata dall’impiego di pietre squadrate di calcare proveniente dalle cave dei monti circostanti, messe in opera con una perfetta tecnica di posa. La tradizione vuole che la pieve di Rigoli, in origine dedicata a San Giovanni Battista e a San Pietro, sia sorta nell’VIII secolo. I primi documenti che attestano la sua esistenza risalgono però al 922, quando il vescovo di Lucca esorta prete Leone a ricostruire la pieve dalle fondamenta. Dopo questa prima ricostruzione, la chiesa viene nuovamente ampliata tra la fine dell’XI e il XII secolo, quando a Pisa si recupera la capacità di squadrare la pietra e di costruire piccoli scrigni di architettura. Nel XV secolo le truppe fiorentine conquistano Rigoli e distruggono il campanile della pieve. Nel 1448 il pievano ne vende tutte le pietre, tranne quelle che decide di murare intorno al chiostro della sua abitazione. Il campanile viene ricostruito soltanto nel 1764 grazie al contributo della Compagnia del SS. Sacramento. La nuova intitolazione dell’edificio a San Marco è attestata a partire dal XVI secolo, quando in una visita pastorale si impone il restauro del tetto pericolante. La chiesa custodisce al suo interno importanti opere d’arte di epoca medievale. Appena si entra, nella navata sinistra, si trova uno splendido fonte battesimale a immersione, risalente all’VIII-IX secolo. L’opera è attribuita a maestranze longobarde. Si tratta di una vasca rettangolare, del tipo a cassone, ricavata in un unico blocco di marmo e decorata con motivi simbolici. Al centro del fronte del cassone è scolpita a rilievo una croce inscritta in un cerchio. All’interno dell’edificio si trovava un tempo una Madonna col Bambino e angeli di Turino Vanni, importante pittore trecentesco che trasse le origini proprio da questo paese. Il dipinto costituiva la parte centrale di un polittico collocato su un altare di patronato della famiglia Alliata. Oggi l’opera è conservata presso il Museo Nazionale di San Matteo a Pisa. All’esterno l’edificio presenta un interessante repertorio scultoreo che decora le mensole degli archetti ciechi che corrono lungo l’abside centrale. Si tratta dei caratteristici motivi vegetali e antropomorfi che i maestri itineranti diffusero nel medioevo su tutto il territorio. La chiesa e il campanile sono stati restaurati più volte nel corso dei secoli. La prima notizia di un loro danneggiamento ce la racconta il cronista Sercambi: nel 1404 i fiorentini assediano, prendono e distruggono il campanile della pieve. Per un lungo periodo la chiesa rimane priva di una struttura campanaria, che viene ricostruita soltanto nel 1764 addossata alla chiesa. Questo suo inserimento nella cantonata destra della facciata ha procurato serie lesioni all’intero edificio, che per questo è stato più volte consolidato. A più riprese la chiesa ha manifestato anche problemi di umidità e di assestamento strutturale dovuti alle falde acquifere sottostanti. Nel 1821 il pievano Sebastiano Del Punta avvia importanti lavori di restauro alla chiesa. Nell’occasione rinnova gli arredi liturgici, sostituisce l’altare in legno con un altare alla romana in mattoni, pietra e stucco, acquista nuovi quadri, fa realizzare altri altari che disloca lungo la chiesa, fa infine installare l’organo sopra la porta principale. Attorno al fonte battesimale fa costruire un tempietto neogotico, oggi scomparso.
San Giuliano Terme
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  • Via Statale Abetone, 80 – Rigoli 56017 San Giuliano Terme (PI)

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