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Castello di Lusuolo-Mulazzo

Posto a controllo del guado sul fiume Magra lungo la Via Francigena, il castello di Lusuolo domina la valle dall’estremità settentrionale del borgo fortificato. Da qui passava infatti un’importante variante della strada romea, come dimostra anche la presenza, lungo il fiume Magra, della Chiesa di Santa Maria di Groppofosco, la Chiesaccia. Non è chiaro il periodo di costruzione originale. Possedimento di Corrado l'Antico di Mulazzo, nel 1266 passò ai Malaspina di Villafranca e nel 1355 divenne feudo indipendente con Azzone Malaspina, con un vasto territorio comprendente terre da Tresana a Giovagallo, da Aulla a Bibola e Burcione, da Madrignano a Beverino e Chiusola e altre ancora. Il feudo venne diviso poi tra i cinque figli di Azzone, riducendo la propria importanza e venendo conquistato dai Campofregoso di Genova nel 1450, che distrussero il castello. Riconquistato nel 1467 grazie ai Malaspina di Fosdinovo e a Galeazzo Maria Sforza di Milano, il feudo venne conteso da diverse linee familiari, finché nel XVI secolo divenne un protettorato del Granducato di Toscana. Il castello venne quindi ricostruito e ampliato con opere consolidamento delle strutture difensive, ma con l’annessione di Pontremoli al Granducato, perse la sua importanza strategica come punto più settentrionale della Toscana e il castello venne smantellato.
Posto a controllo del guado sul fiume Magra lungo la Via Francigena, il castello di Lusuolo domina la valle dall’estremità settentrionale del borgo fortificato. Da qui passava infatti un’importante variante della strada romea, come dimostra anche la presenza, lungo il fiume Magra, della Chiesa di Santa Maria di Groppofosco, la Chiesaccia. Non è chiaro il periodo di costruzione originale. Possedimento di Corrado l'Antico di Mulazzo, nel 1266 passò ai Malaspina di Villafranca e nel 1355 divenne feudo indipendente con Azzone Malaspina, con un vasto territorio comprendente terre da Tresana a Giovagallo, da Aulla a Bibola e Burcione, da Madrignano a Beverino e Chiusola e altre ancora. Il feudo venne diviso poi tra i cinque figli di Azzone, riducendo la propria importanza e venendo conquistato dai Campofregoso di Genova nel 1450, che distrussero il castello. Riconquistato nel 1467 grazie ai Malaspina di Fosdinovo e a Galeazzo Maria Sforza di Milano, il feudo venne conteso da diverse linee familiari, finché nel XVI secolo divenne un protettorato del Granducato di Toscana. Il castello venne quindi ricostruito e ampliato con opere consolidamento delle strutture difensive, ma con l’annessione di Pontremoli al Granducato, perse la sua importanza strategica come punto più settentrionale della Toscana e il castello venne smantellato. Viste le vicissitudini, poco resta della struttura originaria e oggi il castello è riconducibile alla riedificazione seicentesca. La residenza si articola attorno alla corte interna trapezoidale caratterizzato dal pozzo centrale. Nella parte settentrionale sono presenti grandi sale con camini e ampie volte, tra cui il grande camino della cucina, mentre la parte meridionale aveva probabilmente funzione di caserma. I Medici modificarono l’ingresso per poter trasportare al primo piano le bombarde. Il castello ospita il Museo dell’emigrazione della gente di Toscana.
Mulazzo
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  • Castello di Lusuolo - 54026 Mulazzo

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