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Castello di Terrarossa-Licciana Nardi

Il castello nasce, nel secolo XVI, per sostituire le funzioni residenziali di una vecchia fortificazione medievale, situata sopra un'altura che domina la confluenza del Civiglia nella Magra. I resti di questo antico castello, contraddistinto in origine dal toponimo Terrarossa, sono oggi inglobati in un edificio di civile abitazione denominato Castelletto. Nel XII secolo si sviluppa, lungo la via Francigena, che costeggia la sponda sinistra della Magra, nella pianura sottostante al vecchio Castello di Terrarossa, un nuovo insediamento definito dalle fonti scritte Borgonuovo. Questo insediamento, descritto nel 1126 come circondato da mura e dotato di chiesa dedicata a San Giovanni, dipendente dall'Abbazia di Aulla, si sviluppa sui due fronti della strada. Nel tempo Borgonuovo accoglie la popolazione che originariamente abitava attorno al castello medievale, ereditandone il toponimo: Terrarossa. Ancora nel secolo XVI le due località di Borgonuovo e Terrarossa risultano distinte nella documentazione scritta. L'attuale strada statale non segue il vecchio tracciato che attraversava interamente il borgo, ma lo interseca isolando dal contesto edilizio originario l'imponente residenza Malaspiniana, costruita nella seconda metà del secolo XVI per iniziativa del primo marchese di Terrarossa.
Il castello nasce, nel secolo XVI, per sostituire le funzioni residenziali di una vecchia fortificazione medievale, situata sopra un'altura che domina la confluenza del Civiglia nella Magra. I resti di questo antico castello, contraddistinto in origine dal toponimo Terrarossa, sono oggi inglobati in un edificio di civile abitazione denominato Castelletto. Nel XII secolo si sviluppa, lungo la via Francigena, che costeggia la sponda sinistra della Magra, nella pianura sottostante al vecchio Castello di Terrarossa, un nuovo insediamento definito dalle fonti scritte Borgonuovo. Questo insediamento, descritto nel 1126 come circondato da mura e dotato di chiesa dedicata a San Giovanni, dipendente dall'Abbazia di Aulla, si sviluppa sui due fronti della strada. Nel tempo Borgonuovo accoglie la popolazione che originariamente abitava attorno al castello medievale, ereditandone il toponimo: Terrarossa. Ancora nel secolo XVI le due località di Borgonuovo e Terrarossa risultano distinte nella documentazione scritta. L'attuale strada statale non segue il vecchio tracciato che attraversava interamente il borgo, ma lo interseca isolando dal contesto edilizio originario l'imponente residenza Malaspiniana, costruita nella seconda metà del secolo XVI per iniziativa del primo marchese di Terrarossa. Anche Terrarossa è soggetto alle mutevoli condizioni politiche dei feudi malaspiniani, i cui confini subiscono continue modificazioni pur nel corso di brevi spazi temporali. Durante i secoli XV -XVI Terrarossa fa parte di diversi feudi malaspiniani tra i quali Olivola, fino al 1407, poi Villafranca, Bastia, Filattiera e Monti subendo due occupazioni genovesi, nel 1416 e nel 1463. Al 1581 risale l'istituzione del feudo indipendente di Terrarossa, assegnato a Fabrizio Malaspina, già marchese di Pontebosio. La morte dell'unico figlio maschio spinge Fabrizio Malaspina a vendere il feudo al granduca di Toscana, il quale lo ricede, dopo alcuni anni, nel 1628, a Bernabò Malaspina di Filattiera. L'imponente castello (si tratta di una delle più ampie residenze malaspiniane esistenti) viene realizzato su di uno schema quadrilatero, il medesimo adoperato probabilmente dallo stesso marchese per la costruzione del castello di Pontebosio. Infatti Fabrizio Malaspina prima di ottenere il possedimento di Terrarossa ha in feudo Pontebosio, tra il 1574 ed il 1581, il cui castello presenta un analogo schema planimetrico quadrangolare. Le proporzioni del castello di Terrarossa appaiono, al confronto con quello di Pontebosio, imponenti e la fabbrica di Terrarossa è talmente grande che il marchese ed i suoi successori non riescono a portarla a termine lasciando incompiuti diversi elementi architettonici tra i quali alcuni baluardi. Il castello occupa una superficie di circa 1.250 metri quadrati, con una cubatura di 7.800 metri cubi, per un complesso di 43 vani. Una bella veduta del castello e del feudo compare in una pregevolissima rappresentazione conservata nel fondo Malaspina 238 dell'Archivio di Stato di Firenze.
Licciana Nardi
Accessibilité :
  • Montascale / ascensore
  • Parcheggio dedicato
  • Servizi sanitari adattati o dedicati
:
Contact :
  • Via Nazionale Cisa 22 - 54016 Terrarossa

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