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Chiesa di San Michele Arcangelo – San Michele in Escheto

Risalendo il versante, nel borgo di san Michele in Escheto, troviamo la Chiesa di san Michele Arcangelo. La chiesa risale all'VIII sec. ed è stata poi ristrutturata in più momenti dall' XI al XVIII secolo, conservando tuttavia il fascino particolare delle antiche chiese di campagna.
Risalendo il versante, nel borgo di san Michele in Escheto, troviamo la Chiesa di san Michele Arcangelo. La chiesa risale all'VIII sec. ed è stata poi ristrutturata in più momenti dall' XI al XVIII secolo, conservando tuttavia il fascino particolare delle antiche chiese di campagna. La chiesa di San Michele, realizzata in parte in calcare di Santa Maria del Giudice e parte in mattoni, è un edificio a tre navate monoabsidato situato località Escheto, lungo la strada che da Lucca porta a Pisa. Il toponimo, secondo Repetti, proviene dal nome del tipo di vegetazione che circondava in origine il paese che è citato per la prima volta in una carta del vescovado di Lucca del 1018, mentre la chiesa viene nominata in un atto di vendita risalente al 1087. Il paramento originario dell’edificio di San Michele si è conservato nella zona absidale della struttura e sul lato sud fino al grande portale tamponato. Le caratteristiche del terreno circostante, principalmente un alto terrapieno di fronte alla facciata e uno strapiombo dietro l’abside, privilegiano l'ingresso dal lato sud, che doveva costituire in origine l'accesso principale. Il campanile, che insiste dalle origini sul lato sud della facciata, aveva una estensione maggiore all'interno della chiesa e contro di esso si poggiava il primo arco, come a San Cassiano di Controne. Danneggiato, forse in occasione delle guerre con Cascina, è stato sicuramente restaurato radicalmente insieme alla facciata e alla prima campata della navata sud; nella zona superiore è stato rifatto in laterizio, molto probabilmente nel 1679 quando sappiamo che viene realizzato l'arco all'interno e murato un capitello. Nel 1710 l'attivo parroco, che fa sostituire una colonna lesionata, aggiunge la colonna sotto il grande arco con il capitello “dorico”. Il grande restauro alla facciata della metà del XIV secolo deve avere coinvolto anche il portale sud che viene tamponato con lo stesso parametro; nella stessa occasione si decide di aprire l'ultimo accesso, di minori dimensioni. Nel 1830, con un nuovo restauro, viene sistemata la pavimentazione e aperta la porta attualmente agibile tamponando, con conci di grandi dimensioni da lì smontati la porta piccola. Nel corso di tale intervento è probabile che siano state aperte le finestre rettangolari che, come mostra il disegno del Matraia, non erano in origine sono due, ma almeno cinque, tre sul lato sud, una in facciata, almeno una al nord. Il restauro del tetto del 1911 può aver coinciso con il ripristino delle manofore sul lato sud.
Lucca
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