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I Bagni di Lucca (complesso termale)

Note fin dall’antichità romana, in invidiabile posizione nella rigogliosa Val di Lima, le sorgenti termali di Bagni di Lucca vissero un primo momento di splendore nell’XI secolo, ai tempi della contessa Matilde di Canossa, ma fu durante il governo di Elisa Bonaparte Baciocchi, Principessa di Lucca e Piombino, che la località assunse fama internazionale.
Note fin dall’antichità romana, in invidiabile posizione nella rigogliosa Val di Lima, le sorgenti termali di Bagni di Lucca vissero un primo momento di splendore nell’XI secolo, ai tempi della contessa Matilde di Canossa, ma fu durante il governo di Elisa Bonaparte Baciocchi, Principessa di Lucca e Piombino, che la località assunse fama internazionale. La grande rivoluzione del periodo napoleonico fu l'adozione della vasca individuale: fino ad allora infatti i Bagni avevano conservato i caratteri tipici delle terme romane con vasche comuni, impianto a simmetria centrale per il contenimento dell’aria calda, copertura a cupola emisferica con apertura alla sommità. Tra gli stabilimenti termali che furono interessati dal processo di adeguamento vi fu il Bagno Bernabò, sorto nel 1593 per volontà di signori della Repubblica Lucchese sentito il parere del Collegio Medico sull’efficienza di quella sorgente. Il nuovo edificio, terminato nel 1812 su progetto di Sambucy, presentava un prospetto con loggiato aperto, con due corpi laterali che consentivano un accesso differenziato per classe sociale ai bagni. Anche i Bagni Caldi, le terme più antiche di Bagni di Lucca, ebbero un posto di rilievo nel progetto elisiano di rinnovamento degli stabilimenti termali ed adeguamento ad una moderna concezione medico-sanitaria: l’obiettivo era di trasformare lo stabilimento in un centro di cura, che potesse essere anche luogo di svago e ritrovo, e per questo motivo, oltre ai bagni, vennero costruiti una sala da ballo e un casinò. All’interno dei bagni Caldi vi sono due grotte a vapore naturale: una di esse, la Grotta Paolina, prende il nome da Paolina Borghese, sorella di Napoleone, che più volte soggiornò ai Bagni. Nel 1808 un decreto del governo di Elisa Baciocchi aveva definito i criteri per “la ricostruzione, il restauro e l’abbellimento” anche degli stabilimenti termali di San Giovanni e Docce Basse, che l’impresario Flory doveva realizzare entro il 1 giugno 1810. La realizzazione dell’opera fu affidata all’architetto Giovanni Lazzarini e riguardò l’ampliamento dell'antica struttura e la riorganizzazione funzionale degli spazi interni. Le terme di Docce Basse furono le prime ad introdurre l’uso delle docce, che però andarono in disuso già dal 1820, quando cominciarono a svilupparsi i fanghi.
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