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Parco archeologico di Baratti e Populonia

Populonia è un’esperienza indimenticabile, la meta ideale per una vacanza culturale immersi nella natura e nella storia. Esteso tra le pendici del promontorio di Piombino e il Golfo di Baratti, il Parco Archeologico di Baratti e Populonia comprende l’area dove sorgeva la città etrusca e romana di Populonia, nota fin dall’antichità per l’intensa attività metallurgica legata alla produzione del ferro. Populonia è un luogo di grande fascino, immerso in un paesaggio naturale unico. Dal mare del golfo di Baratti, su cui si affacciano le sepolture dei princìpi guerrieri, alla macchia mediterranea che nasconde incredibili tombe etrusche scavate nella roccia, fino a giungere sull’Acropoli, con i suoi edifici sacri affacciati sulle isole dell’Arcipelago toscano. Una visita che unisce storia, cultura e natura.
Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia è articolato in due aree di visita che permettono di cogliere la trasformazione del paesaggio e della città nel corso dei secoli: nella parte bassa è possibile vedere le due Necropoli etrusche, le cave di calcarenite e i quartieri industriali, dove si lavorava il minerale di ematite, proveniente dai giacimenti dell’Isola d’Elba, per ricavare lingotti di ferro; nella parte alta è possibile visitare l’Acropoli di Populonia, con i templi, gli edifici, i mosaici e le strade della fase romana, e i resti delle capanne del primo insediamento etrusco con le mura che cingevano la città sul lato a mare del golfo di Baratti. Il Parco comprende ampi settori dell'antica città di Populonia, unico caso di insediamento urbanizzato etrusco sul mare, divisi per itinerari archeologici e naturalistici. Gli itinerari interni al parco Adiacente al centro accoglienza del parco si estende l'ampia Necropoli di epoca orientalizzante di San Cerbone. L'itinerario si snoda attraverso decine di tombe a tumulo, edicola e sarcofago; coprendo un range cronologico che va dal VII al VI secolo a. C. Per imponenza e condizioni di conservazione è degna di nota la cosiddetta Tomba dei Carri. Con un tamburo di 28 metri di diametro, la tomba rappresenta uno dei tumuli più grandi mai costruiti dagli Etruschi. Le tombe a sarcofago sono disseminate in numero cospicuo lungo il percorso di visita e, in alcuni casi, presentano ancora traccia della piombatura originale. Le tombe ad edicola si trovano nella zona della necropoli più vicina al mare e rappresentano la tipologia funeraria più attestata a Populonia lungo tutto il VI secolo a. C. Tra le edicole, la Tomba del Bronzetto di Offerente rimane senza dubbio quella meglio conservata: ancora oggi si possono ammirare i blocchi squadrati di pietra panchina che la compongono, la porta di chiusura originaria e, caso del tutto eccezionale, la copertura a doppio spiovente. Dallo scavo della Necropoli di San Cerbone provengono pregevoli reperti oggi divisi tra il Museo Archeologico di Firenze e il Museo Archeologico del territorio di Populonia sito a Piombino. Leggermente decentrata rispetto al centro accoglienza è la Necropoli delle Grotte, scavata tra il 1997 ed il 1998, e raggiungibile tramite l'itinerario archeologico e naturalistico detto 'Via delle Cave'. L'itinerario attraversa un fitto bosco di sughere e lecci ed è costellato da un numero notevole di tombe scavate direttamente sul banco di roccia calcarenitica, caratterizzate da architrave sbozzata, letti funebri e in alcuni casi (Tomba della Protome) sculture apotropaiche ricavate dalla roccia. Culmine della visita è la Necropoli e la Cava delle Grotte: un imponente fronte di cava poi trasformato in facciata nella quale furono ricavate numerose tombe a camera (IV-III secolo a. C.). Nonostante la sistematica depredazione delle tombe, molti corredi funebri sono stati rinvenuti intatti. Emblematico in tal senso è il caso della Tomba 14 la quale ospitava una donna cremata con un incredibile numero di suppellettili, oggi conservate al Museo Archeologico del territorio di Populonia. La Via del Ferro permette invece di ammirare nella sua prima parte alcune tombe a tumulo (Tomba delle Oreficerie, Tomba dei Flabelli, etc.) e nel suo ultimo tratto i resti di alcuni quartieri industriali di epoca etrusca, utilizzati per la trasformazione dell'ematite elbana in ferro commerciabile.
Piombino
Accessibilité :
  • App per smartphone
  • Kits audio
  • Parcheggio dedicato
  • Segnaletica per percorsi interni / esterni
  • Servizi sanitari adattati o dedicati
ACCESSIT:
Contact :
  • 57025 Baratti LI

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