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Il museo è articolato in sette sale disposte su due piani accessibili anche al pubblico dei disabili motori e dei non vedenti ed include nel percorso alcuni video nella Lingua dei Segni Italiana. Espone materiali etruschi, greci e romano databili fra il IX e il I sec. a.C, restituiti dai corredi funerari e dai resti della città antica, visitabili presso il borgo medioevale e moderno.

Il museo è articolato in sette sale disposte su due piani accessibili anche al pubblico dei disabili motori e dei non vedenti ed include nel percorso alcuni video nella Lingua dei Segni Italiana. Espone materiali etruschi, greci e romano databili fra il IX e il I sec. a.C, restituiti dai corredi funerari e dai resti della città antica, visitabili presso il borgo medioevale e moderno. La prima sala (A) è dedicata alla figura di Isidoro Falchi e ai suoi scavi, espone corredi funerari con vasi cinerari biconici e urne a capanna provenienti dalle necropoli di Poggio alla Guardia e di Poggio Belvedere di fase Villanoviana (IX-VIII secolo a.C.). Al periodo Orientalizzante (fine VIII-VII secolo a.C.) risalgono invece i corredi delle tombe a Circolo dei Leoncini d’Argento e della Fibula d’Oro, ricchi di oggetti preziosi in argento e in oro. Allo stesso periodo risale la famosa stele (segnacolo funebre) in pietra del guerriero Auvele Feluske da cui trae ispirazione il logo del museo. L’esposizione prosegue in sala B con il corredo della tomba a Circolo delle Pellicce e della tomba monumentale del Diavolino II; vi sono esposte anche oreficerie (collezione Lancetti) e un alfabetario inciso su pietra di età Ellenistica (II e III sec. a.C.), dalla Necropoli delle Dupiane. Dal tumulo di Poggio Pelliccia (metà VII- metà V secolo a.C.) provengono i reperti di una tomba monumentale riferibile a una famiglia aristocratica (sala C) mentre la sala D presenta alcuni corredi dalla necropoli di Val Berretta a Castiglione della Pescaia (VII-IV secolo a.C., nel territorio dell’antica Vetulonia. Le sale del piano inferiore (E-G) sono dedicate all’età ellenistica e romana con i reperti provenienti dai quartieri urbani di Costa Murata, Costia dei Lippi e Poggiarello Renzetti, fra i quali spiccano per l’elevata qualità le terrecotte ad altorilievo che decoravano l’atrio della “Casa di Medea”, oltre che dai corredi funebri recuperati nelle tombe dello stesso periodo. Nell’estate del 2018 fa il suo ingresso ufficiale nella collezione del museo un piccolo oggetto in bronzo, il coronamento di una nettaunghie a forma di dea nuda, proveniente dalla tomba di una principessa etrusco-picena, che ha rappresentato il pegno d’amore fra il premio Nobel Eugenio Montale e la sua musa ebreo-americana Irma Brandeis, celebrata come Clizia nella raccolta poetica Le Occasioni. Dono di Marco Sonzogni, italianista e poeta, docente presso l’Università di Wellington (Nuova Zelanda), l’amuleto bronzeo ha consentito di inserire il museo vetuloniese fra le tappe degli itinerari montaliani in Italia. L’esposizione museale trova un naturale completamento nel percorso archeologico esterno che si sviluppa dal centro del paese, dove edifici medievali sono costruiti sulle mura etrusche, ai quartieri abitativi e, più a valle, fino alle necropoli. Nella sala espositiva del museo sono allestite ogni anno una o più mostre temporanee a tema archeologico e storico artistico di valenza nazionale e internazionale. Il museo attiva annualmente una stagione di laboratori didattici per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e laboratori inclusivi volti ad integrare i pubblici speciali (ciechi, affetti da Alzheimer, autistici).

Castiglione Della Pescaia

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