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Il Museo dell'Alta Rocca di Livia è uno spazio di presentazione delle collezioni archeologiche e del patrimonio culturale di questa regione montuosa della Corsica meridionale, dando una visione diacronica delle specificità locali. Ogni anno, mostre, conferenze, seminari e altri divertenti laboratori permettono al pubblico di completare la visita.

Nella sua forma attuale, il Museo dell'Alta Rocca è stato inaugurato nel 2007. La sua principale vocazione è quella di raccogliere, conservare, presentare e spiegare le collezioni archeologiche microregionali. La collezione permanente ripercorre quasi dieci millenni di evoluzione, degli insediamenti e dell'ambiente, in un contesto montano ma anche profondamente legato alle basse valli. La mostra è ospitata in un edificio moderno nel cuore del villaggio di Livia. Vero e proprio museo del territorio, offre al pubblico un panorama completo dei modi di vita del passato, pur essendo innovativo nel modo di presentarli. La maggior parte della galleria principale ripercorre l'evoluzione geologica, umana e ambientale dell'Alta Rocca, dalle origini al Medioevo e oltre. Diverse vetrine espongono emblemi reali del museo: la "Signora di Bonifacio", i conigli ratti, la "Venere di Denes", la gomma da masticare di Cucuruzzu, la "Signora di Capula", ecc, permettono di spiegare una parte della società a partire da una vestigia archeologica. Numerose illustrazioni favoriscono la visualizzazione dell'antico know-how, soprattutto dal punto di vista didattico. L'ultimo aspetto esplorato è il patrimonio liturgico con, alla testa della gondola, il famoso Cristo in avorio del XVI secolo proveniente dalle botteghe del Giambologna. La seconda parte della mostra permanente è attualmente in fase di ridefinizione. Presenterà le particolarità economiche e naturali, così come i costumi specifici dell'Alta Rocca: la pastorizia, lo sfruttamento delle castagne, delle olive, dei cereali, del legno, della lana (folloni), del carbone (carbonaie), dell'argilla (fornaci di tegole), della calce, dell'apicoltura, per l'economia, la diorite orbicolare, gli aghi di Bavella, la Piscia di Ghjaddu, il muflone, il cervo, il gipeto per l'ambiente, la festa di Barabò, il Catinacciu, la cucina liviana, il pellegrinaggio di Notre-Dame-des-Neiges, per i costumi, ecc. Ogni anno, diverse mostre, conferenze, simposi e laboratori permettono a tutto il pubblico di approfondire un aspetto o un periodo.

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