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CHIESA SAN-CARLO

La chiesa di San Carlo era originariamente attaccata al convento dei Gesuiti e dedicata al fondatore dell'ordine, Sant'Ignazio di Loyola.
Il convento dei gesuiti di Bastia fu fondato nel 1612 ma la sua chiesa non fu completata fino al 1635. Fu il primo edificio dedicato a Sant'Ignazio di Loyola, morto nel 1556 e canonizzato nel 1622. Nel 1769, quando la Corsica divenne parte della Francia, i gesuiti furono espulsi dall'isola per ordine di Luigi XV. La confraternita di San Carlo Borromeo, il cui oratorio era stato distrutto dai genovesi nel 1747, chiese allora di poter utilizzare la chiesa per le sue riunioni. L'edificio è stato concesso a loro e ha cambiato nome. La facciata barocca è ispirata alle chiese gesuite di Roma. Sulla destra c'è una grande statua di marmo bianco di San Francesco Saverio. Commissionata a Genova al rinomato scultore Tommaso Orsolino, l'opera, realizzata a spese di Francesco Canari, un ricco notabile di Bastia, arrivò a Bastia nel 1666. Nella nicchia a sinistra, è stata posta una statua di Sant'Ignazio di Loyola, donata nel 1708 da Gerolamo Veneroso, governatore genovese della Corsica e futuro Doge di Genova. La decorazione interna ha conservato gli stucchi originali del XVII secolo e alcune opere notevoli, tra cui la pittura dell'altare maggiore (1688), la statua processionale della Madonna della Lavasina (fine del XVIII secolo) e l'organo (1748). In questo edificio sono state sepolte grandi personalità, in particolare Monsignor Giovanni Mascardi, vescovo di Nebbio (morto nel 1646) e Domenico Maria Spinola, governatore genovese della Corsica (nato a Bastia nel 1666 e morto in questa città nel 1743). Quest'ultimo fu incoronato doge della Serenissima Repubblica di Genova e governò quello stato dal 1732 al 1734.
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