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Museo Civico Giovanni Marongiu - Cabras

Il Museo Civico "Giovanni Marongiu" di Cabras ospita il ricchissimo patrimonio archeologico della Penisola del Sinis, una vasta regione che chiude a nord il Golfo di Oristano, un lembo di terra sospeso sul mare, culla di civiltà e patria dei Giganti di Mont’e Prama, la maggiore scoperta archeologica di fine XX secolo nel Mediterraneo.
Il Museo Civico "Giovanni Marongiu", inaugurato nel 1997, custodisce importanti testimonianze del territorio, dalla preistoria al Medioevo. Il periodo prenuragico e nuragico è documentato dai materiali recuperati con lo scavo del villaggio di Cuccuru is Arrius, sito sulle sponde dello stagno di Cabras, che documentano un insediamento dal Neolitico medio a epoca romana imperiale: tra i reperti esposti è possibile ammirare i corredi funebri della cultura di Bonu Ighinu (V millennio a.C.), tra cui statuine della dea Madre e oggetti in pietra verde e ossidiana, bellissime ceramiche decorate (IV-III millennio a.C.) e i corredi di 55 sepolture di una necropoli del I-III secolo d.C. Dal 2014 il percorso museale si è arricchito di due vetrine dedicate al villaggio nuragico di Sa Osa presso il quale, in uno dei pozzi scavati accanto alle capanne, sono stati ritrovati alcuni semi d’uva risalenti al X secolo a.C., la più antica attestazione di coltura della vite in Sardegna. Sempre al 2014 risale anche l’apertura della sala dedicata all’esposizione delle statue dei Giganti ricomposte con i reperti trovati nella necropoli di Mont’e Prama, databile all’età del Ferro. Negli scavi, condotti tra il 1975 e il 1979, furono individuate oltre 40 sepolture, in gran parte a pozzetto, prive di corredo ma ricoperte da cumuli di materiali scultorei, ben 5178 frammenti pazientemente ricomposti nel Centro restauro e conservazione dei beni culturali di Li Punti (Sassari). L’attività ha ridato forma a trenta possenti sculture frammentarie, alte quasi due metri: 18 “pugilatori” a torso nudo, con gonnellino, scudo e guanto, 6 arcieri con tunica, protezione sul petto, elmo, arco e schinieri e 6 guerrieri. Presso il Museo di Cabras sono esposte 6 statue, insieme ad alcuni betili e 4 modellini di nuraghe dei 16 totali rinvenuti. Le altre statue e gli altri modellini sono esposti nel museo archeologico nazionale di Cagliari. Mont’e Prama era l’area sacra e funeraria riservata al clan dominante che occupava il confine tra territorio nuragico e insediamento dei nuovi arrivati fenici, stanziati nell’estremo sud del Sinis, dove sorgeva la città di Tharros, cui è dedicata una intera sezione museale. Fondata dai fenici su un preesistente villaggio nuragico nel VIII-VII a.C., la città fu ampliata e “monumentalizzata” in età punica per poi diventare una urbs romana, frequentata fino al Medioevo. Buona parte dell’esposizione dedicata a Tharros è costituita da materiali tofet provenienti dal, il tipico santuario cittadino fenicio-punico presso il quale venivano deposte le urne cinerarie contenenti resti incinerati di bambini e di piccoli animali. Il santuario, impiantato alla periferia settentrionale dell’abitato in corrispondenza del preesistente villaggio nuragico, ha restituito migliaia di urne cinerarie in terracotta (anfore, brocche, pentole), databili tra il VII sec. a.C. e il II sec. a.C., associate a circa 300 stele e cippi in arenaria. Le urne contenevano per lo più i resti incinerati di bambini da 0 a 6 mesi, raramente più grandi (fino a 5 anni), in associazione con ossa di piccoli ovini (agnelli e capretti), evidentemente sacrificati alla divinità. All’interno di alcune urne sono stati documentati anche alcuni piccoli oggetti d’ornamento dei fanciulli e qualche amuleto. Parte della sala del tofet è dedicata al “quartiere artigianale” della città di Tharros dove si lavoravano ceramica, bronzo e ferro. Numerosi anche i reperti (ceramiche, amuleti, gioielli e manufatti metallici) provenienti dalle necropoli puniche: a inumazione quella che un tempo sorgeva nell’attuale villaggio di San Giovanni di Sinis, e quella a incinerazione, localizzata a Capo San Marco. Un’ultima sala del museo è incentrata su una grande scoperta subacquea avvenuta nel 1989: nei resti dello scafo di una nave romana, adagiati a poco più di un miglio dall’isola di Mal di Ventre, è stato ritrovato un carico di mille lingotti di piombo, ciascuno lungo mezzo metro e del peso di 33 chili. Il carico ha permesso di datare il relitto tra l’89 e il 50 a.C. Oltre alle esposizioni permanenti, il museo ospita mostre temporanee, laboratori didattici e convegni.
  • Museo
  • Cabras
  • Accessibilité :
    • Segnaletica per percorsi interni / esterni
    • Servizi sanitari adattati o dedicati
    Services :
    Amenità informativa :
    • Informazioni generali
    • Informazioni turistiche
    • Pannello informativo
    GRITACCESS:
    Prezzi :
    • INTERO (18-64 ANNI) : 6€
    Pagamento :
    • Contanti
    Contact :
    • Via Tharros

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