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Santuario Madonna della Consolata (Su Cossolu) - Orune -

Orune deriva dal greco "oros" che significa montagna, da cui deriva orografia, cioè la parte della geografia che ha per oggetto la descrizione delle catene dei monti, quanto alle forme, all'altezza e alle genesi. Con circa 2.600 abitanti, è un caratteristico centro della provincia di Nuoro. Il paese dista 25 km dal capoluogo ed è situato a circa 800 metri sul livello del mare, in una posizione che, tra le punte di Cuccumache, Cuccureteti e Sant' Andria, domina la vallata di Marreri. Il territorio orunese comprende circa 13.000 ettari di cui 6.500 di terre pubbliche di grande interesse archeologico, ricche di maestosi boschi di sughero, lecci e sorgenti, movimentato da altipiani granitici e profondi valloni. La flora e la fauna sono tipicamente mediterranee. Su tale territori si esplica prevalentemente l'attività' di allevamento del bestiame. Notevole interesse riveste l'attività artigianale, di lavorazione del sughero,tessitura di tappeti,confezione del costume tradizionale, di abiti di velluto e di calzature cucite a mano, un tempo abituale abbigliamento dei pastori e oggi molto ricercate dai giovani. Gli orunesi celebrano le loro festività paesane di Santu Biasu il 3 febbraio, Su Cossolu il primo lunedì di agosto, Su Carminu l'ultima domenica di agosto. Particolarmente gradito ai bambini è il rito di A Sas Animas, ove gruppi spontanei, la sera del 2 novembre, vanno nelle case per chiedere dolci e frutti di stagione. Nelle ricorrenze citate di Su Cossolu e Su Carminu vengono indossati i costumi tradizionali. Essenziale ma comunque colorato è il costume maschile. Molto bello quello femminile con il corpetto di panno ricamato con colori vivaci e la gonna di panno rosso ricamato, il grembiule di raso nero con il ricamo in rilievo. Ad Orune sono da gustare il formaggio tipico col Pane Carasau, carne di porcetto arrosto, agnello e capretto, bollito di carne di pecora con patate e cipolle, la pasta fatta in casa: Maccarrones de unu Poddiche, Maccarrones Lados e de Arrittu, Su Pane Frattadu, insaccati vari confezionati in casa nonché la grande varietà dei dolci tradizionali quali Seadas, Casadinas, Montecadas, Cupulettas, Papassinos, Guelfos, Amarettos e S' Aranzada. La chiesa Santuario “Madonna della Consolata” (Su Cossolu) La Chiesa de Su Cossolu dista da Orune circa tre chilometri. Sorge in una zona del territorio comunale denominata Su Pradu, che a partire dagli anni Ottanta si è popolata progressivamente fino a costituire un vero e proprio borgo. La fondazione della Chiesa de Su Cossolu purtroppo non è databile, in quanto non ci sono documenti attendibili che ne attestino l'origine, ma solo ipotesi controverse che non aiutano a collocarla in un preciso periodo storico. Alcune notazioni della vita parrocchiale, conservate nell'archivio vescovile di Nuoro e riportate dal parroco Don Tonino Licheri, fanno risalire la Chiesa al 1500(curia Vescovile di Nuoro). Secondo il De Melas, la Chiesa risalirebbe al XVI secolo, mentre il Bonfante Carta la fa risalire al XVII secolo. La Chiesa ha uno stile molto semplice, a navata unica, con ingresso ad occidente; a oriente è priva di abside e presenta un muro liscio. La copertura è costituita da un tetto a due falde ricoperto in tegola, in ottimo stato a causa dei recenti rifacimenti. Alla congiunzione delle due falde, in corrispondenza dell'ingresso principale, si eleva una grande croce in ferro. All'estremità opposta c'è una rudimentale struttura metallica che sorregge la campana e sostituisce quello che in origine era un piccolo campanile a vela. All'aula si può accedere da due entrate: la principale orientata a occidente dirimpetto all'altare, l'altra secondaria che si apre sul fianco destro. La facciata, a profilo cuspidato, ad eccezione del portale non ha nessun tipo di apertura che consenta la penetrazione di luce, manca di qualsiasi elemento di decorazione. Le fiancate sono rinforzate da cinque contrafforti per ogni lato. L' interno presenta una struttura molto semplice ad aula monovata. Un arco a sesto acuto separa la zona presbiteriale, sopraelevata, dalla zona riservata ai fedeli. Dietro l'altare di semplice fattura sono collocate all'interno di tre nicchie le tre statue in gesso raffiguranti la Madonna de Su Cossolu al centro, de Su Reparu a destra, a sinistra il simulacro de Sa Defesa. Questa ha in mano un pugnale rivolto contro una statuetta nera disposta ai piedi della statua, raffigurante su diauleddu de Su Cossolu, il quale teneva in bocca un cardo simbolo di disprezzo. Su diauleddu, intorno agli anni settanta, venne rimosso e sotterrato per volontà del parroco Don Licheri, nelle vicinanze della Chiesa e non venne più ritrovato. La Madonna della Consolata tiene in braccio il Bambino, nella cui mano destra è poggiato un uccellino che è diventato il simbolo della festa. Nel sagrato della Chiesa, sorgono quattro casette abitabili chiamate cumbessias, astratto collettivo da connettersi a conversus. In passato una cumbessia era costruita a fianco della Chiesa, in essa veniva preparato il pranzo comunitario nei giorni della festa, poi abbattuta probabilmente nel corso di alcuni lavori. Oltre a sas cumbessias, vi è un altro edificio chiamato sa villetta, donato per grazia ricevuta da una donna del paese. La festa in onore de Su Cossolu si festeggia ogni primo lunedì di Agosto, ad organizzarla da oltre due secoli, sono cinque gruppi famigliari che si alternano ciclicamente, chiamati sas tripides. Tripides, che in italiano corrisponde al termine treppiede, nella parlata orunese indica gruppi di famiglie a cui spetta l'onore e l'onere di organizzare la festa. Sas tripides metaforicamente rappresentano le tre famiglie che avrebbero dato origine al culto de su Cossolu, e oggi per un'evoluzione interna alle stesse famiglie si è passati da tre a cinque. Il termine starebbe a significare l'esistenza di un antenato comune ai detentori della festa, difficilmente identificabile date le lacune dei registri parrocchiali e anagrafici, che col procedere delle generazioni hanno perso quella che era la consanguineità originarie, mantenendo un legame altrettanto solido e della stessa valenza dal punto di vista etico. Sas tripides rappresentano il trait-d'union tra presente e passato, tra i detentori attuali e un antenato comune, che poi è diventato l'antenato di un'intera comunità, che solo da circa trent'anni è coinvolta in questa festa.
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