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Villaggio operaio della filanda di Isorelle (Savignone)

Al posto della storica filanda Defferrari, attiva dalla seconda metà del XIX secolo alla prima metà del XX secolo, oggi c'è un centro commerciale. Qualcosa è rimasto, però. La politica di assistenzialismo diretto, portata avanti da alcuni industriali illuminati, nel periodo più rampante della rivoluzione industriale, ha avuto una sua rappresentazione anche sulle rive dello Scrivia. Il villaggio operaio, costruito dalla proprietà (I fratelli Defferrari), per i propri dipendenti, è una interpretazione locale di analoghe esperienze inglesi di quelli stessi anni; un falansterio al pesto, insomma. Il villaggio era, ed è, composto di tre corpi di fabbrica: Il Paverano, forse la più caratteristica delle abitazioni che componevano l'insediamento, era, ed è tuttora, composta da tre corpi; quello mediano di due soli piani, e due laterali, di dimensioni più ridotte, ma più alti, perché forniti di sottotetto. L'edificio ha tuttora funzione abitativa. Le Terrazze, uno dei più antichi edifici del complesso industriale, è costruito su tre piani, due dei quali utilizzati a scopo abitativo, mentre il piano terreno è stato, in origine adibito a magazzino. Successivamente le Opere Parrocchiali hanno creato una chiesa, tuttora esistente, ed un piccolo asilo infantile, ad oggi funzionante. Il Palazzo Nuovo, il più recente dei tre edifici, era, ed è tuttora , adibito ad utilizzo abitativo, e segnava il confine sud della Filanda, adiacente al fiume Scrivia.
Savignone
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