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Castello dei Fieschi (Montoggio)

Sull'altura che sovrasta il centro del paese rimangono i ruderi del castello noto per aver rappresentato l'ultimo tragico capitolo della congiura dei Fieschi (1547). In esso si era rifugiato, dopo la morte di Gianluigi e il fallimento della congiura, il conte Gerolamo Fieschi con i suoi sostenitori. Il castello, che risale al XV secolo, era composto da una massiccia costruzione quadrata guarnita agli angoli di quattro torri a pianta circolare. All'interno si trovava una grande torre circolare, con l'abitazione della famiglia. Il maniero, che un antico documento dice dotato di un vero e proprio arsenale (quattro sagri, ventuno smerigi, una bombarda, cinquantaquattro archibugi, sei cannoni, una colubrina, sette schioppetti, quarantasette balestre e inoltre caricatori, incudini, mortai, spadoni, lance, alabarde, una “armatura dorata da homo d'arme”, “sape larghe e sape strette”) avrebbe dovuto assicurare protezione ai superstiti della famiglia Fieschi ma così non fu perchè la vendetta dei Doria, appoggiati dalla Spagna, fu tremenda: il castello, dopo la resa, fu minato e fatto saltare. La tradizione vuole che, presso l'odierna cappella di San Rocco, il conte Gerolamo Fieschi e gli uomini della scorta siano stati giustiziati. Una passeggiata al castello, anche se oggi è allo stato di rudere, è consigliata anche per la bella vista di cui si può godere una volta arrivati in cima.
Montoggio
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