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La collegiata di Triora sorge proprio di fronte al Museo Etnostorico della Stregoneria di Palazzo Stella. Con la sua maestosità domina la elegante piazza prospicente, e certamente testimonia la grandezza di Triora nei secoli. Alla elegante facciata, corrisponde un altrettanto importante interno, ricchissimo di pregevoli opere d’arte, le quali, appartenenti a diverse epoche e manifatture, spaziano in tutti i secoli d’oro del borgo appenninico. Nel battistero è conservata l’opera più pregevole: il "Battesimo di Cristo" di Taddeo di Bartolo, che risale al 1397. Una "Pietà", con Madonna, Maddalena, San Giovanni Evangelista e pie donne, è collocata presso l’altare e risale ai primi del ‘400. Allo stesso periodo, nella stessa collocazione, appartiene una rappresentazione di "San Giacomo Minore", di tradizione lombarda, scoperta di recente come palinsesto di uno soprastante "Ecce Homo". Sopra l’altare domina una "Assunzione" del triorese Lorenzo Gastaldi, del 1680, ampiamente ispirata all’analogo dipinto del Guido Reni conservata in Sant’Ambrogio di Genova. Sempre presso l’altare troviamo due capolavori: uno crocifisso ligneo di Anton Maria Maragliano, della metà del ‘700, mentre molto più antico il Cristo processionale del ‘300, sicuramente di fattura italiana con influenze francesi, che viene ancora oggi usato per cerimonie devozionali pasquali. A queste processioni devozionali partecipa anche il bellissimo gruppo statuario della Madonna della Misericordia, del genovese Paolo Olivari e risalente al XIX secolo. La maestosa luminosità dell’interno della Collegiata è favorita dalla aula unica, forma assunta dalla chiesa dopo i rimaneggiamenti della seconda metà del secolo 18° che ne abbatterono le altre navate. Fin dal ‘500 questa chiesa ha assunto un ruolo centrale nella fede e nell’organizzazione ecclesiastica locale, diventando ben presto la chiesa matrice di un vastissimo territorio.

Triora

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