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In un’ampia pianura alluvionale posta ai piedi della dorsale appenninica, lungo il corso del fiume Vara, si trova uno dei borghi più antichi e ricchi di storia della Liguria: Brugnato. Brugnato affonda le radici della propria storia fin nel lontano alto medioevo. È a quel tempo, infatti, che i monaci di San Colombano di Bobbio costruiscono in questo sito una abbazia destinata ad assumere una grande importanza storica, sia nel quadro delle dipendenze bobbiesi, che come centro autonomo di potere. E di importanza l’Abbazia di Brugnato ne accumulò tanta, nei secoli, tanto da diventare nel 1133 sede diocesana, suffraganea di Genova. Parallelamente il borgo che si sviluppò intorno al monastero crebbe di popolazione e ricchezza. Oggi del perimetro e della consistenza della antica abbazia non restano che poche tracce delle mura, mentre ancora imponente e bella è la cattedrale posta nel cuore del borgo e che contiene al suo interno tutte le caratteristiche del fasto romanico. Recenti scavi hanno portato alla luce i resti della primaria chiesa, quella del monastero benedettino. Non è soltanto per la sua storia che Brugnato è un importante tappa del nostro percorso etnografico nella provincia di La Spezia. Infatti, esso è caratterizzato dalla presenza di alcune "altane" come vengono chiamate localmente. Le "altane" sono in realtà delle "aie" pensili, cioè delle aie soprelevate che hanno origine dalla giustapposizione spesso con le antiche mura cittadine. In sostanza, approfittando della presenza delle mura venivano creati dei piani soprelevati verso l’interno del borgo, per garantire la protezione, che sorretti da pilastri davano la possibilità di avere ampie superfici piane dove svolgere tutte le operazioni tipiche delle aie (fondamentali, per esempio, nella cerealicoltura) senza doversi esporre all’esterno del borgo. Purtroppo di queste aie pensili oggi restano poche, ma significative, testimonianze.

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