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Archeologia cristiana in Liguria
La cristianizzazione ha rappresentato un fenomeno molto importante nella formazione del patrimonio storico-culturale della Liguria e ancora oggi ne sono visibili evidenti tracce nei monumenti dislocati sia nelle città che in tutto il territorio.
La diffusione della religione cristiana, sia in termini spirituali che in manifestazioni materiali, è un evento che si inserisce in un arco cronologico estremamente delicato per il mondo antico, comunemente denominato Tarda Antichità, termine con cui ci si riferisce a quelle fasi di trasformazione che portarono alla disgregazione della cultura di tradizione classica ed alla graduale formazione del Mediterraneo medievale. Quella che noi oggi conosciamo come Liguria, in epoca romana, a partire dalla sistemazione territoriale ed amministrativa designata da Augusto, era parte della Regio IX; tra III e IV secolo d.C., in seguito alla riforma tetrarchia di Diocleziano, divenne una provincia a se stante con capitale Milano, comprendendo dunque un territorio molto più esteso di quello attuale; dunque, per capire le modalità ed i tempi con cui il territorio ligure venne cristianizzato, non si può prescindere dai legami avuti con le regioni (nell'accezione odierna del termine) limitrofe, in particolar modo con il Piemonte, la Lombardia e la Toscana, senza dimenticare l'importante apporto fornito dal monachesimo insulare. Infatti la Regio IX (ed in generale tutta la parte occidentale della penisola italiana) conobbe una cristianizzazione più tarda rispetto alle altre realtà italiane. I centri che divennero sede di diocesi erano in precedenza attestati come municipio e corrispondono alle attuali Ventimiglia (Albintimilium) , Albenga (Albingaunum), Vado Ligure (Vada Sabatia), Genova (Genua) e Luni (Luna), sebbene quest'ultima in antico appartenesse alla Regio VII Etruria.
La diocesi più antica attestata è quella di Genova (Genua) (sappiamo che un vescovo di nome Diogenes partecipò al concilio di Aquileia del 381 d.C.), che ebbe come prima cattedrale San Siro, il cui territorio si caratterizza anche per la presenza di numerose chiese attribuite ad una fondazione diretta di vescovi milanesi; sebbene a Genova si ravvisi la presenza di una comunità cristiana strutturata già nella seconda metà del IV secolo d.C., sarà però solo dal V secolo d.C. che si potrà annoverare un maggiore radicamento in gran parte del territorio regionale di una gerarchia ecclesiastica organizzata con complessi episcopali, principalmente di stampo urbano. È infatti proprio dalla metà del V secolo che due delle più importanti diocesi liguri vengono attestate per la prima volta: ad Albenga (Albingaunum) si registra la presenza del vescovo Quintus nel 451 d.C. (sottoscrive al sinodo milanese di quell'anno) e a Luni quella di Felix, che nel 465 partecipa al concilio romano indetto da Papa Ilaro (461-468).
Problematiche sono le vicende che riguardano il caso di Savona-Vado (Vada Sabatia), dal momento che le fonti oscillano nell'attribuzione della sede di diocesi ad entrambi i centri: sembra comunque, con il conforto degli scavi archeologici svoltisi a Savona, che la prima a configurarsi come tale sia stata proprio l'attuale capoluogo di provincia, per poi cedere il titolo diocesano a Vada Sabatia, dopo i danni apportati dal re longobardo Rotari nel 643 d.C. Infine dall'XI secolo la diocesi ritornerà definitivamente a Savona.
Per quanto concerne Ventimiglia (Albintimilium) l'attestazione di un vescovo è molto tarda: infatti il primo ad essere menzionato dalle fonti è Iohannes, che partecipò ad un sinodo a Roma nell'anno 680 d.C., ma non si esclude l'esistenza di una precoce diocesi a Nervia, sebbene non se ne abbia alcuna traccia.
La diffusione della cristianizzazione nelle zone rurali dell'entroterra è ancora più oscura ed impalpabile, sebbene i risultati di alcuni scavi archeologici (che verranno approfonditi in schede apposite) abbiano fatto luce su alcune problematiche. Quasi sicuramente l'espansione della religione cristiana in queste zone fu, nella maggior parte dei casi, dettata da un impulso vescovile (dunque proveniente dai centri urbani o proto-urbani della costa) ma non si può escludere un'iniziativa ad opera di presbiteri locali, e non a caso, già da tempo, nel mondo accademico si parla di "parrocchia rurale".
In generale emerge comunque l'immagine di una cristianizzazione che si insediò sul territorio ligure in due differenti modalità: da una parte la zona di levante sembra essere maggiormente legata al culto delle reliquie e all'attività di monaci eremiti, con emergenze materiali che si caratterizzano prevalentemente con chiese a due absidi; dall'altra, a ponente, predominano le chiese battesimali e quelle funerarie.
Sebbene i limiti scientifici dell'Archeologia Cristiana come disciplina scientifica si arrestino al pontificato di Gregorio Magno (590-604 d. C.), per avere una comprensione e conoscenza tout court dello sviluppo del cristianesimo in Liguria bisogna travalicare questo limite cronologico: infatti, dopo il VII secolo fino a tutto il Basso Medioevo si svilupparono fenomeni che non si possono tralasciare. Una manifestazione prettamente bassomedievale come la fondazione degli ordini ospitalieri, diffusi soprattutto a partire dal XII sec. d.C., contraddistinguerà in maniera profonda il territorio: si tratta della creazione di sale di accoglienza destinate al ricovero di pellegrini e malati (tra i complessi più noti si rivela la Commenda di San Giovanni di Prè a Genova) che si legano strettamente ad un altro sintomo caratterizzante l'affermazione del cristianesimo, ossia il pellegrinaggio. La Liguria costituì infatti un punto di passaggio quasi obbligato per i pellegrini che si recavano nelle principali mete devozionali, come la Terra Santa, Roma e Compostella e significative sono le tracce archeologiche lasciate al loro passaggio in numerosi siti.
Questa breve introduzione vuole solo essere un piccolo compendio ad un fenomeno, quello della Cristianizzazione della Liguria, molto ampio ed articolato. Per chi fosse interessato sono disponibili nell'area download testi di approfondimento in pdf e all'interno del portale sono stati redatti itinerari suddivisi in base al territorio delle attuali province, con schede dedicate ai siti più importanti.
La christianisation a été un phénomène de grande importance pour la formation du patrimoine historico-culturel de la Ligurie. On en voit, encore aujourd'hui, d'évidentes traces, dans les monuments des villes comme dans ceux du reste du territoire.
La diffusion de la religion chrétienne, aussi bien dans ces manifestations spirituelles que celles matérielles, est un phénomène qui se situe sur un arc chronologique extrêmement délicat pour le monde antique, la période dénommée Antiquité Tardive ; ce terme désigne les phases de transformation qui ont vu la dissolution de la culture de tradition classique et la graduelle formation de la Méditerranée médiévale. Ce que nous connaissons, aujourd'hui, sous le nom de Ligurie faisait partie, à l'époque romaine, du Regio IX, à partir de l'organisation territoriale et administrative voulue par l'Empereur Auguste. Entre les III° et IV° siècles apr. J.-C., elle est devenue, à la suite de la réforme tétrarchie de Dioclétien, une région indépendante dont la capitale était Milan, son territoire était, donc, beaucoup plus important que l'actuel. Pour comprendre les modalités et les temps de la christianisation du territoire ligure, on ne peut pas ignorer ses liens avec les régions (dans le sens admis actuel du terme) limitrophes, et tout particulièrement avec le Piémont, la Lombardie et la Toscane, sans oublier l'important apport du monachisme insulaire. En effet, la Regio IX (mais également toute la partie occidentale de la péninsule italienne) a connu une christianisation plus tardive par rapport aux autres régions italiennes. Les villes qui sont devenues siège de diocèses étaient, auparavant, des municipes et correspondent aux actuelles villes de Vintimille (Albintimilium), Albenga (Albingaunum), Vado Ligure (Vada Sabatia), Gênes (Genua) et Luni (Luna), bien que cette dernière ait, précédemment, fait partie de la Regio VII Etruria.
Le diocèse le plus ancien attesté est celui de Gênes (Genua) - nous savons qu'un évêque nommé Diogenes a participé au concile d'Aquileia en 381 apr. J-C.- dont la première cathédrale était San Siro ; son territoire était caractérisée par la présence de nombreuses églises attribuées à une fondation directe par des évêques milanais. Bien que l'on ait connaissance d'une communauté chrétienne structurée dès le IV° siècle, c'est seulement au V° siècle qu'apparaît un réel enracinement, sur la majeure partie du territoire régional, d'une hiérarchie ecclésiastique organisée, surtout dans les villes, avec des bâtiments épiscopaux. C'est, en effet, à partir de la moitié du V° siècle, que deux des plus importants diocèses ligures sont attestés pour la première fois : à Albenga (Albingaunum) on note la présence de l'évêque Quintus en 451 (il souscrit au synode milanais de cette année-là) et à Luni, celle de Felix, qui, en 465, participe au concile romain convoqué par le Pape Ilaro (461-468).
Plus difficile à résoudre est le cas de Savona-Vado (Vada Sabatia) car les sources alternent entre l'attribution du siège épiscopal à l'un ou l'autre de ces villes: il semble, toutefois, que, grâce aux fouilles archéologiques qui y ont été effectuées, on puisse attribuer à Savona le titre de diocèse, qu'elle a ensuite cédé à Vada Sabatia après les dommages que lui a fait subir le roi lombard Rothari en 643. Enfin, au XI° siècle, Savona redevient définitivement siège diocésain.
Pour ce qui concerne Vintimille (Albintimilium) l'attestation de la présence d'un évêque est plus tardive : en effet, le premier mentionné est Iohannes, qui participe à un synode à Rome en 680, mais cela n'exclut pas l'existence d'un diocèse plus ancien à Nervia, bien que l'on n'en ait conservé aucune trace.
La diffusion du christianisme dans les zones rurales de l'arrière-pays est encore plus difficile à cerner, bien que les résultats de fouilles archéologiques (que nous décrirons plus précisément dans des fiches dédiées) aient permis de résoudre certaines questions. Il est presque certain que l'expansion de la religion chrétienne dans ces zones a été, dans la plupart des cas, promue par des évêques (provenant donc de centres urbains ou proto-urbains de la côte), on ne peut toutefois pas exclure des initiatives de la part de clercs locaux ; ce n'est donc pas un hasard si, depuis un certain temps déjà, on parle, dans le monde académique, de "paroisses rurales".
Ce qui apparaît, en général, des études effectuées, c'est l'image d'une christianisation qui s'est déroulée selon deux modalités différentes sur le territoire ligure : la partie Est de la région semblait surtout liée au culte des reliques et à l'activité de moines ermites, a les églises construites se caractérisant, le plus souvent, leur deux absides; dans la partie Ouest de la région, ce sont les églises baptismales et funéraires qui dominent.
Les limites de l'Archéologie Chrétienne, en tant que discipline scientifique, s'arrêtent au pontificat de Grégoire I°, dit le Grand (590-604 d. C.), il faut, toutefois, franchir cette limite temporelle si l'on veut avoir un cadre plus complet du développement du christianisme en Ligurie ; après le VII° siècle et durant tout le Bas Moyen-âge, des événements très importants, que l'on ne peut pas laisser volontairement dans l'ombre, se produisent, en effet. Un phénomène typique du Bas Moyen-âge, comme la fondation des ordres hospitaliers, qui se diffusent surtout à partir du XII° siècle, marque de façon profonde le territoire à travers la construction de locaux destinés à accueillir pèlerins et malades (l'ensemble des bâtiments de la Commenda di San Giovanni di Prè à Gênes est parmi les plus connus), ces ordres sont étroitement liés à cet autre phénomène de l'affirmation du christianisme qu'est le pèlerinage. La Ligurie est, en effet, un point de passage presqu'obligatoire pour les pèlerins qui se dirigent vers les centres de dévotion que sont la Terre Sainte, Rome et Saint-Jacques-de-Compostelle ; beaucoup de sites portent de nombreuses et significatives traces archéologiques de leur passage.
Cette courte introduction veut être un bref aperçu d'un phénomène, celui de la Christianisation de la Ligurie, beaucoup plus ample et complexe. Les personnes plus particulièrement intéressées par cet argument trouveront, dans la partie "téléchargement" du site, des textes d'approfondissement en PDF et, sur le site, des itinéraires spéciaux, classés par territoire des actuelles provinces, accompagnés de fiches dédiés aux sites les plus intéressants.
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Type Itinéraire : roaming
Thème : History